PORTA BORSARI
Porta Borsari era la porta di "rappresentanza" della città romana, posta sull'accesso principale alla città, quello sulla Postumia, importante via di comunicazione, "autostrada" del passato che collegava Aquileia con Genova.
Il nome "Borsari" le fu dato nel medioevo, quando sulla porta erano posti dei gabellieri che riponevano i dazi sulle merci in ingresso all'interno di grosse borse. Il nome romano era probabilmente Porta Iovia, da un tempio dedicato a Giove che sorgeva nelle vicinanze, i cui resti sono stati ritrovati durante degli scavi alcuni anni orsono.
Ciò che rimane oggi della porta romana è solo la facciata decorativa in pietra calcarea bianca. La porta vera e propria, un piccolo fortino costruito in mattoni e tufo, è andata completamente distrutta. Sugli edifici alla sinistra della porta sono ancora visibili tracce del muro romano utilizzato come fondamenta per la costruzione di palazzi seicenteschi.
Anche Porta Borsari, come molti edifici romani di Verona, fu un'importante fonte di ispirazione per artisti e architetti rinascimentali. Il non lontano Palazzo Bevilacqua disegnato da Michele Sanmicheli, riprende, quasi una rima urbanistica, le belle colonne tortili di Porta Borsari.
Il nome "Borsari" le fu dato nel medioevo, quando sulla porta erano posti dei gabellieri che riponevano i dazi sulle merci in ingresso all'interno di grosse borse. Il nome romano era probabilmente Porta Iovia, da un tempio dedicato a Giove che sorgeva nelle vicinanze, i cui resti sono stati ritrovati durante degli scavi alcuni anni orsono.
Ciò che rimane oggi della porta romana è solo la facciata decorativa in pietra calcarea bianca. La porta vera e propria, un piccolo fortino costruito in mattoni e tufo, è andata completamente distrutta. Sugli edifici alla sinistra della porta sono ancora visibili tracce del muro romano utilizzato come fondamenta per la costruzione di palazzi seicenteschi.
Anche Porta Borsari, come molti edifici romani di Verona, fu un'importante fonte di ispirazione per artisti e architetti rinascimentali. Il non lontano Palazzo Bevilacqua disegnato da Michele Sanmicheli, riprende, quasi una rima urbanistica, le belle colonne tortili di Porta Borsari.
BELLO MA TROPO LUNGOOOOO
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